La Festa del Redentore è cominciata: a Venezia una giornata di fede, bellezza e memoria collettiva
Oggi, in una Venezia più bella che mai, sono ufficialmente iniziate le celebrazioni della Festa del Redentore, una delle ricorrenze più sentite e amate dalla città lagunare. Fin dalle prime ore del giorno, autorità politiche e religiose, cittadini veneziani e numerosi turisti si sono dati appuntamento per attraversare il tradizionale ponte votivo di barche, allestito per collegare le Zattere all’Isola della Giudecca. Un gesto simbolico e carico di significato, che ogni anno rinnova il legame profondo tra la città e la sua storia.
La Festa del Redentore affonda le sue radici nel 1592, come segno di ringraziamento per la fine della terribile peste del 1575-1577, che provocò oltre 50.000 vittime, tra cui anche il grande pittore Tiziano. Il Senato veneziano, per invocare la fine dell’epidemia, fece il voto di costruire una chiesa dedicata al Redentore e di celebrare ogni anno una funzione solenne.
La Chiesa del Santissimo Redentore, progettata da Andrea Palladio, è uno degli edifici sacri più iconici di Venezia. Innalzata sulla riva della Giudecca, la sua facciata classica si riflette sulle acque della laguna come un tempio romano, con un’imponente scalinata che accoglie i pellegrini. All'interno, spazi armonici e luminosi custodiscono opere d’arte di Tintoretto, Veronese e Francesco Bassano, in un dialogo costante tra spiritualità e bellezza rinascimentale.
Oggi il Redentore non è solo una festa religiosa, ma anche un’occasione di incontro e celebrazione collettiva: tra messe solenni, ponti galleggianti, cena in barca e spettacoli pirotecnici, Venezia mostra il suo volto più autentico, sospeso tra devozione, arte e tradizione.
La magia è appena cominciata. E domani notte, con il cielo illuminato dai fuochi, sarà ancora una volta Redentore.