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VILLA FERRETTI ANGELI

La Villa Ferretti-Angeli fu costruita nel 1608 su progetto di Vincenzo Scamozzi. La parte esterna del complesso immobiliare non appare molto diversa da come doveva essere nel ’700: la facciata scandita dall’ordine gigante ionico, il pianterreno caratterizzato da un bugnato rustico, i pinnacoli dei camini lungo il prospetto nord. Si sono conservati i cancelli originari, con i pilastri cilindrici che portano anfore del primo Seicento, nel timpano a sud, gli angeli reggiscudo sono ancora quelli scolpiti, si presume, da Francesco Albanese contemporaneo allo Scamozzi. E’ del tutto scomparso il giardino all’italiana con le sue aiuole, che compare ancora nella stampa della raccolta Voikamer.
Già il Costa - e siamo a metà ’700, quindi pochi decenni dopo - ci mostra il prato che ne ha preso il posto. Non abbiamo più, un giardino all’italiana ma un piccolo parco di gusto romantico, con collinetta artificiale, percorsi tortuosi appena accennati, ed alberi ad alto fusto che si sviluppano sulla superficie di quello che era stato il frutteto della proprietà. L’orto antico, "il bruoietto", sul confine est, non esiste più e così pure la strada che portava alla Brenta.
I cambiamenti più rilevanti riguardano però la distribuzione intera: rispettando il salone (vestibolo) centrale a doppia altezza, la più recente destinazione d’uso ha imposto la creazione di corridoi, per disobbligare le aule ricavate da una suddivisione degli spazi originari. Di eventuali decorazioni interne rimane una lunetta affrescata raffigurante una maternità, ora visibile in una delle stanze. Gli affreschi eseguiti dal pittore Giuseppe Spolaor qualche decennio fa e che decoravano parte dei soffitti sono stati rimossi. La zona padronale era completata dalla Barchessa , aggiunta alla fine del Settecento, dalle cantine e dalle stalle; una graziosa cappella gentilizia è ancora oggi annessa alla costruzione. Internamente, l’impianto e l’apparato decorativo originali della villa sono andati purtroppo perduti.
Gli annessi rustici sono notevolmente degradati. Nella barchessa di sinistra, aggiunta alla fine del ’700, apre un portico con ampie arcate e vani secondari al pian terreno, mentre al piano superiore ad ogni arcata corrisponde una piccola finestrella ovale. Quella di destra, ortogonale alla villa, che ospitava le cantine e le stalle, mostra un grande arcone e quattro successive aperture architravate ora vetrate. Staccata dal blocco residenziale e posta a est si trova la cella mortuaria, che fu dedicata a san Fermo con i Ferretti e a san Rustico con gli Angeli.
Nel 1945 la villa fu requisita dal comando alleato; abbandonata da questo, nel 1946 fu occupata regolarmente da una famiglia di Zara e, abusivamente, in anni successivi, da alcune famiglie di senza tetto, fatto che cagionò alla villa uno stato di totale incuria e degrado.
Oggi il complesso è sede di un Istituto professionale e, nonostante questo, continua il suo stato di assoluto deperimento.
La Provincia concede l’utilizzo del parco e di alcune sale della Villa per manifestazioni culturali e sportive.

COME RAGGIUNGERE VILLA FERRETTI ANGELI

Via Brenta Bassa 41 - Sambruson, Dolo